Allergie in aumento, la cura è "desensibilizzare"
Si stima che le allergie, respiratorie così come alimentari, affliggeranno fino al 40% della popolazione da qui a 30 anni.
Lo afferma il prof. Roberto Bernardini, presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica in una breve intervista pubblicata dal settimanale Donna di Repubblica dove vengono riassunte in 3 le principali cause di questo progressivo diffondersi dei fenomeni allergici: innanzitutto la predisposizione genetica, che nulla spiegherebbe tuttavia se non si tiene conto del "consumo cresente di proteine termostabili e gastrostabili, quelle a più forte impatto allergico, e un consumo sempre minore di frutta e verdura".
E ancora, la frutta, anche quando consumata in più ampia misura, rischia di contenere fattori allergici molto forti, dovuti alla presenza di proteine, le chitinasi, che le piante sviluppano quando subiscono una forzatura per una crescita rapida.
Ma anche lo stile di vita che conduciamo oggigiorno pesa moltissimo sullo sviluppo di forme allergiche "condizioniamo la flora batterica e le impediamo di garantire una corretta risposta immunitaria".
I numeri parlano di un 6% di bambini affetti da allergie alimentari in Italia e di un 15% di bambini affetti da allergie respiratorie, ma il 90% dei casi di allergia tende a risolversi naturalmente sopra la soglia dei 6 anni di età.
Latte, uova, ma anche frutta secca e pesce risultano gli alimenti con i fattori allergenici maggiori, ma la via per vincere le allergie sembra essere quella della "desensibilizzazione" che si può ottenere con i bambini somministrando loro dosi crescenti del prodotto che causa la reazione allergica.