I vantaggi di una dieta variegata dalla prima infanzia
Una vasta gamma di alimenti ingeriti nel primo anno di vita di un bambino può aiutare a prevenire lo sviluppo di malattie allergiche.
Un team di ricercatori europei ha studiato le pratiche di alimentazione dei bambini da parte dei genitori in Austria, Finlandia, Francia, Germania e Svizzera per misurare la diversità delle diete in rapporto alle diagnosi di asma, allergie alimentari e rinite allergica.
[Questo è il primo studio che mostra un'associazione tra maggiore esposizione a determinati alimenti nel primo anno di vita e la protezione contro successivo sviluppo di allergie.]
La nutrizione è in grado di influenzare lo sviluppo del sistema immunitario dei bambini. L’esposizione precoce ad una gamma di alimenti diversi potrebbe aumentare l'accettazione da parte del sistema immunitario degli antigeni presenti in tali alimenti, eventualmente anche con l'acquisizione di un microbiota intestinale benefico.
Lo studio è parte di uno studio più ampio volto a valutare i fattori di rischio e misure preventive contro le malattie allergiche.
Le madri sono state reclutate nei cinque paesi europei durante la gravidanza e dopo la nascita, hanno tenuto un diario mensile del cibo dato ai loro bambini a partire dall'età di tre mesi fino a dodici mesi. Una serie di questionari e di analisi del sangue sono stati usati regolarmente fino all'età di sei anni per determinare se il bambino avesse avuto un'allergia (definita sulla base di diagnosi medica).
Lo score di “diversità alimentare” è stato definito come il numero di diversi prodotti alimentari inclusi nella dieta del bambino. In totale sono stati inclusi nello studio 856 bambini.
I risultati hanno mostrato che i bambini con un più alto punteggio diversità alimentare (vale a dire più diversi tipi di cibo nella dieta), avevano un minor rischio di malattie allergiche. In particolare, l'introduzione di alcuni alimenti specifici si è rivelato in grado di determinare un minor rischio di malattia; prodotti lattiero-caseari e pesce introdotti nel primo anno di vita sembravano avere un elevato effetto protettivo contro asma e allergie alimentari, rispettivamente.
Al controllo dei bambini a sei anni, una dieta meno varia ha determinato una riduzione delle proteine coinvolte nella produzione delle cellule immunitarie che sopprimono la risposta immunitaria contro le nostre cellule (riduzione della tolleranza). I bambini con punteggi più bassi di score di “ diversità alimentare” hanno anche maggiore probabilità di presentare livelli elevati di anticorpi IgE, coinvolti nella risposta immunitaria di tipo I.
Anche l'età in cui sono stati introdotti gli alimenti è risultata importante. Valutando gli score di “diversità alimentare” dopo sei mesi e un anno, i ricercatori hanno osservato un effetto protettivo significativamente maggiore dopo un anno. Pertanto, il periodo tra i primi sei mesi ed un anno di vita può essere una finestra importante per esporre i bambini ad una varietà di alimenti diversi in modo da ridurre il rischio di malattie allergiche.
I livelli di malattie allergiche erano significativamente più alti nei bambini con due genitori allergici rispetto ai bambini senza genitori con allergie, e una maggiore proporzione di bambini con uno o entrambi i genitori allergici ha presentato un punteggio di diversità basso (dieta meno variata) rispetto a quello dei bambini i cui i genitori non avevano storia di allergie.
Un possibile bias potrebbe essere determinato dal 'effetto “causalità inversa”; in altre parole se i bambini iniziano a mostrare sintomi di malattia allergica oppure hanno genitori con allergie, possono iniziare ad introdurre alcuni alimenti solo successivamente per motivo prudenziale. Ciò comporterebbe un punteggio diversità alimentare inferiore e, di conseguenza, una maggiore probabilità di una malattia allergica.
Le attuali raccomandazioni per i bambini prevedono di introdurre il cibo solido a circa sei mesi e, comunque, non prima di quattro mesi. Garantire che i bambini possano introdurrei una grande varietà di alimenti nella prima infanzia, in particolare tra sei e dodici mesi, può avere un effetto preventivo contro il rischio per il bambino di sviluppare un'allergia.
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