La Grecia sdogana il "consumarsi preferibilmente entro"
In tempo di crisi anche l'interpretazione delle norme si fa più elastica.
Il governo greco guidato da Samaras si trova a gestire un paese dove la recessione ha falciato il 20% della produzione nazionale a partire dal 2010 e dove il PIL è atteso in caduta di un ulteriore 4,4% solamente quest'anno.
Il reddito medio della popolazione è sceso al di sotto della media europea, a 14 e rotti euro l'anno, con oltre 1 milione di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà, con redditi inferiori agli 8 mila euro l'anno.
L'UE ha imposto alla Grecia pesanti misure definite eufemisticamente di "austerity" che hanno portato ad un innalzamento della pressione fiscale allo scopo di rastrellare le risorse necessarie per un rientro dal fallimento tecnico delle finanze dello Stato.
E' in questo contesto che è maturata la scelta del governo, voluta dal Ministero greco per lo Sviluppo Economico, di permettere a partire dal 1° settembre la vendita nei banche dei supermercati di quei prodotti etichettati "da consumarsi preferibilmente entro" oltre la data in etichetta.
Con direttiva ministeriale il Governo greco ha sancito che questi prodotti non sono definibili come "scaduti", poichè la dizione "da consumarsi preferibilmente entro" ha lo scopo di suggerire al consumatore la data entro la quale il prodotto può garantire l'integrità delle proprietà organolettiche e non riferisce ad alterazioni del prodotto con conseguenti rischi di tipo sanitario.
Tali prodotti saranno quindi collocati in spazi appositamente separati all'interno degli spazi di vendita, messi a disposizione per un periodo limitato di tempo a seconda delle categorie (che in etichetta sia indicata la settimana, il mese o solamente l'anno) e venduti con un sensibile sconto dalla GDO.